martedì 7 dicembre 2010

Quando una storia finisce si può rimanere amici?

E sto abbracciato a te senza chiederti nulla,
per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire con domande, con carezze,
quella solitudine immensa d'amarti solo io.
~ Pedro Salinas ~



Ascoltando la radio, mi è capitato di sentire un sondaggio lanciato dai conduttori sulla possibilità dell’amicizia fra uomo e donna e, in particolare, fra due persone che si sono lasciate.
Molti potrebbero pensare che è impossibile o altamente improbabile che si realizzi la famosa frase “rimaniamo amici!”.
Ma perché mai dovrebbe essere così difficile mantenere una relazione affettiva d’amicizia con qualcuno che abbiamo amato?
Probabilmente, molto dipende dal modo in cui finisce una storia d’amore.
Una coppia che non ha mai avuto un buon livello di comunicazione difficilmente affronterà il tema della separazione in modo adeguato.
Questo non vuol dire che separarsi sia facile, tutt’altro.
Ci si lascia per i più svariati motivi: incompatibilità, difficoltà di comunicazione, difficoltà a mantenere alta la passione all’interno della coppia e, ovviamente, la fine del sentimento, almeno per un membro della coppia.
Relativamente ai primi motivi (che sono solo alcuni fra i tanti) si può lavorare sia in coppia che, se non ci si riesce, con l’aiuto di un professionista.
Spesso, infatti, sono i nostri pensieri automatici negativi a creare disagio all’interno della relazione: gelosie incontrollate, aspettative esagerate sull’altro, incapacità a comunicare bisogni e desideri portano facilmente a incomprensioni con il partner che, a lungo andare, se non elaborate, possono condurre alla chiusura di un rapporto.
Può capitare che, nonostante gli sforzi della coppia di andare avanti, l’amore finisca comunque.
L’amore è un sentimento che ha un inizio e che può, ebbene si, avere anche una fine.
Quando l’amore finisce ci si chiede se avremmo potuto far qualcosa per mantenere vivo il sentimento del partner; spesso ci incolpiamo per ciò che è accaduto con vari “se solo…”
Quando due persone si lasciano si innesca un meccanismo molto simile a quello del lutto.
Di fatti, quando ci si separa, si perde una persona cara, anche se non definitivamente e si attraversano 5 fasi: il rifiuto, il dolore, la rabbia, il senso di colpa, la paure a, infine (che si spera arrivi per tutti), l'accettazione.
Si potrebbe ipotizzare che queste fasi le “subisca” molto più pesantemente il membro della coppia che “è stato lasciato”..
Il rifiuto è la prima reazione alla notizia, lo schiaffone che ci coglie alla sprovvista: “è finita!”.
Rimasti soli, si prova il dolore e la tristezza per la perdita della persona amata: esemplare l'immagine comune di vari film di un membro della coppia che si trascina per casa in pigiama consumando quintali di gelato..
Arriva poi la rabbia e, di conseguenza, il pensiero di aver subito un torto, un’ingiustizia.
Oppure, se non si addossano le colpe all’altro, siamo arrabbiati perché è finita, perché non è giusto che sia finita, perché erano stati fatti progetti per un futuro che ora si schianta contro un muro di mattoni e si infrange in mille pezzettini.
Partono dunque i sensi di colpa, i famosi “se solo io avessi fatto, detto, pensato ecc…”
Infine, dopo un tempo che è diverso da persona a persona, arriva l’accettazione per ciò che è successo e siamo pronti ad andare avanti con la nostra vita, portando nel cuore il ricordo di quell’amore che abbiamo provato.
Ebbene, finita la lunga spiegazione, la domanda arriva spontanea: perché se c’è accettazione non ci può essere continuità nel rapporto con una bella amicizia?
Probabilmente, spesso, le persone non superano le 5 fasi e restano attaccate ai loro sentimenti di rabbia oppure la tristezza si protrae così a lungo da diventare vera e propria depressione.
Ed ecco che il solo pensare di avere contatti con l’ex partner ci fa arrabbiare o ci fa sprofondare nella tristezza, che solitamente sono le due emozioni prevalenti.
Per superare la rottura di un legame c’è un tempo fisiologico proprio di ognuno, durante il quale “ci si lecca le ferite”, si dovrebbe guardare e imparare dai nostri e altrui errori, si matura emotivamente.
Se si è riusciti a comunicare efficacemente con il partner, difficilmente ci sarà una rottura brusca e che non lascia spazio a possibilità future.
Basta prendere come esempio, sicuramente un po’ esagerato, il famoso film “La guerra dei Roses”, in cui i due membri (Michael Douglas e Kathleen Turner) arrivano a farsi tutto il male possibile, fino alla morte, senza aver mai espresso i loro sentimenti nei confronti dell’altro.
La rabbia, il dolore, l’umiliazione, l’amore e ogni genere di sentimento che si può provare, positivo o negativo, quando non espressi, ci spingono ad agire d’impulso a causa dei pensieri automatici che generano in noi.
E così l’altro diventa quello da perseguitare oppure da dimenticare completamente per il male/torto che ci ha fatto.
Io personalmente penso che si, si può rimanere ottimi amici dopo che una storia finisce e dopo che ogni membro della coppia ha superato ed elaborato la separazione.
Imparare a riconoscere le proprie emozioni e i propri pensieri automatici che impediscono di vivere le relazioni (affettive e non) serenamente, senza lasciarsi guidare dal proprio “pilota automatico” è essenziale in ogni occasione di contatto con gli altri, specie quando si tratta di una persona che ha avuto un posto speciale nella nostra vita.

38 commenti:

  1. quando avevo 21 anni, ora ne ho 44, mi sono innamorata di un ragazzo con il quale ho avuto una bellissima storia durata 1 anno e mezzo, poi pero' purtroppo e' finita a causa di vicende familiari, ho vissuto il peggior momento della mia vita, lui non ha voluto darmi spiegazioni dettagliate, ancora adessoi chiedo il perche', anche se sono passati 20 anni e da poco tempo ho risentito la sorella, dicendi che lui adesso e' sposato, pero' loro non si parlano da un po di tempo, vorrei solo avere quel chiarimento per potei meytere l'animo in pace e non avere piu nessun rancore nei suoi confronti, per poter vivere meglio dato che questi anni per me sono stati veramente soffert.

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    1. Gentile signora, capisco la sofferenza che può portare il vivere con un dubbio che non viene risolto per oltre 20 anni e che è stato causato dall'interruzione di una relazione che le ha dato molto a livello emotivo. Mi chiedo però come mai a distanza di così tanti anni vi è ancora un rimuginio su quel ricordo che le provoca rancore (emozione negativa) nei confronti di questo uomo.Quale sarà il bisogno (forse una convinzione negativa su di se che deve sfatare?un bisogno di controllo-il sapere a tutti i costi?-, tanto per ipotizzare qualcosa a titolo esemplificativo), forse incosapevole, che verrebbe soddisfatto se avesse quella risposta che le ha causato quella sofferenza?

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    2. Salve io ho 30 anni e ho da 1 mese finito una storia durata un anno e mezzo con un uomo di 42 anni sposato con figli.
      La nostra storia andava bene nessun litigio niente che poteva far pensare ad una fine, a settembre passato lui mi ha scritto tante cose belle...che mi amava tanto che era sicuro che sarebbe stato l'inizio di una vita da trascorrere insieme.....ma dopo un mese mi ha detto che il suo sentim stava cambiando fino a poco tempo fa che mi ha detto di non amarmi piu.....Pero' mi scrive msg...dice che sta male xke ha dovuto chiudere la storia ...xke gli manco ma x ora non vuole vedermi...ma che devo pensare??? Aiutoooo non lo capisco

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    3. Gentile lettrice e chi mai può sapere perchè quest'uomo si comporta così?se non sia solo un senso di colpa col quale tenta di trascinare avanti "qualcosa", qualunque cosa oppure un'incapacità a chiudere del tutto oppure ancora un voler tenere qualcuno ancora e comunque, seguendo il proverbio "botte piena e moglie ubriaca insomma".
      Direi che la cosa più opportuna sarebbe pensare a se stessa e a ciò di cui ha bisogno ovvero chiarezza:quindi, chieda a quest'uomo i perchè dei suoi comportamenti,il perchè del suo non lasciarla andare completamente (serve un periodo di "fisiologica" distanza!!) e agisca di conseguenza.Una relazione o c'è o non c'è e quando c'è bisogna definire esattamente di che tipo sia.

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  2. ho letto proprio il documento che cercavo. Non so dove andare a sbattere la testa..e dove cercare quella salvezza che mi porta a quell'equilibrio,paradiso interiore che vivevo quando stavo con lui.Sono una ragazza di 22 anni e sono stata 3 anni con un ragazzo di 26 che dava il senso a tutto ciò che facevo nella mia vita;in questi 4 anni persi già all'inizio la fiducia in lui quando scoprii che si sentiva da amico con la ex xkè lei voleva per forza avere la sua amicizia...ma oltre quest'amicizia per lui non c'era nient'altro e fece di tutto per dimostrarmi che ero io l'unica.infatti così è stato.3 anni trattata da principessa! anche se che per cose futili i litigi da allora furono frequenti soprattutto da parte mia.Però negli ultimi mesi diventa freddo,meno affettuoso di una volta fino a che commette cose che scoprendole,mi hanno tradita moralmente.Volevo lasciarlo,ma ha insistito nel dirmi di ricominciare a tal punto che ho ceduto..ma dentro di me anche quando tutto sembrava andare bene,esplodeva puntualmente la incontrollabile voglia di attaccarlo perchè provavo un forte odio e rabbia nei suoi confronti!(Purtroppo ho molta autostima e non ho mai accettato che mi abbia mancato così di rispetto visto che aimè lo ammetto mi reputo molto bella e interessante).Ora,è stato lui a prendere la ferma decisione di rompere,forse stanco del mio carattere...oppure perchè ha avuto la scusa buona per mollarmi perchè evidentemente non mi amava già più. Però adesso sto male.A volte penso sia meglio così,a a volte invece ho la voglia di ricominciare con lui(ma non vuole). Mi manca terribilmente perchè non credo esista un'altro ragazzo come lui. Vorrei andare da uno psicologo per aiutarmi ad affrontare la situazione,non so come comportarmi!le amiche,le uscite non mi aiutano più di tanto..Mi chiedo,qual'è la cosa più giusta per me? è come se non lo riuscissi ad accettare e non voglio uscire con nessuno perkè ho la speranza che torni! è giusto per me accettare la sua semplice amicizia o meglio come credo,tagliare i contatti?! Ho scritto un pò..ma spero mi capisca e ascolterei volentieri un suo giudizio. grazie in anticipo!

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  3. Gentile lettrice interrompere una storia vuol dire sempre e comunque rinunciare/perdere qualcuno che per un periodo di tempo ha fatto parte della nostra vita, ha alimentato il nostro affetto, le nostre speranze, ci ha permesso di fare progetti e sogni. Quando una storia finisce viene a mancare quella quotidianità che era fatta di "noi"; manca quel pensare per due e l'un per l'altro (nel bene e nel male!). Solo il tempo potrà permetterle di superare la separazione ed elaborare i sentimenti che ne conseguono (tristezza, illusione, rabbia, senso di abbandono, ecc.).Infatti i sentimenti che prova ora sono assolutamente normali; diverrebbero patologici se, passato qualche mese ancora perdurano e iniziassero ad impedirle di vivere adeguatamente la sua vita. Allora si, le consiglierei di ricercare l'aiuto di un professionista per aiutarla a superare il momento e magari affrontare la difficoltà che l'ha portata a non riuscire a separarsi da quella figura. L'importante è che ora lei comprenda che è normale provare queste emozioni: diventano problematiche se perdurano per un tempo eccessivo (anche se non c'è un "tot" di tempo per soffrire, purtroppo!!) e iniziano a minare le altre aree importanti della sua vita (famiglia, rapporti sociali, scuola/lavoro).

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  4. Salve, volevo spiegarle un po la mia situazione, ho 33 anni e da poco ho interrotto una relazione di soli 3 mesi con una ragazza moldava(tra l'altro mia collega di lavoro) i motivi per cui ho preso questa decisione sono svariati, ma i principali sono le paure di soffrire per un eventuale abbandono(trauma gia subito 8 anni fà in una relazione di 7 anni)e l'altra perchè lei e straniera e non riuscivo ad accettare tante sfumature della sua cultura.. ma arrivo al punto che mi sta logorando: all'inizio ero forte nella scelta fatta, ma ora a distanza di 1 mese e mezzo la penso spesso e inizio a sentire la sua mancanza soprattutto a livello sessuale.. la mia domanda e: perche mi sta succedendo questo? forse perche siamo sempre a contatto sul lavoro e perche ho paura di rimanere solo nella vita o quale altro motivo potrbbe essere? lLa ringrazio anticipatamente per un eventuale risposta.

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    1. Gentile lettore purtroppo temo sia impossibile darle una risposta che possa "spiegare" cosa le sta accadendo.I motivi potrebbero essere molteplici:se lei nei 3 mesi di relazione aveva sviluppato un sentimento e una passione intensi per questa donna è normale che ora ne senta la mancanza, ancor di più perchè, come dice lei, siete sempre a contatto.I motivi per cui lei ha deciso di interrompere questa relazione possono essere dettati da svariate ragioni che non posso sapere: passi pure il "trauma" di 8 anni fa; la domanda diventerebbe: "perchè allora è stato appunto traumatico, tanto da impedirmi ora una relazione serena?". I comportamenti sono sempre conseguenze di pensieri automatici e di schemi pre-acquisiti che agiscono a livello anche inconsapevole.
      Capire questi schemi di relazione, i pensieri conseguenti e le risposte comportamentali che ci fanno vivere male è il primo passo per il cambiamento.

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  5. Buongiorno.
    Ho trovato un articolo molto interessante e mi piacerebbe avere un parere sulla mia esperienza che, aihmè, non mi lascia vivere serenamente.
    Ho 28 anni. Sei anni fa ho conosciuto un ragazzo meraviglioso che stimo e porto nel cuore ancora oggi. Ci siamo messi insieme e siamo andati a convivere dopo 3 anni. La nostra storia era meravigliosa, stavamo davvero molto bene. Quando penso a lui sento sempre una gran tenerezza, un legame fortissimo. Abbiamo convissuto quasi 3 anni. A luglio 2012 l'ho lasciato dicendogli che non lo amavo più e che non lo desideravo più e me ne sono andata di casa. Perchè l'ho fatto? Negli ultimi 6 mesi di storia qualcosa stava cambiando per me, avevo trovato un nuovo lavoro, nuovi stimoli, stavo diventando più indipendente, più sicura di me e anche più attraente. Con lui non mi sentivo più così. E mi accorgevo che per quanto immenso fosse il mio affetto non volevo più che fossimo una coppia di amanti. lo sentivo vicino ma allo stesso tempo l'amore che provavo stava diventando più fraterno che interessato. Mi sono accorta nettamente di questo quando lui per lavoro è stato via un mese e mezzo e al suo ritorno ho provato il fastidio di dover tornare in quel rapporto di coppia. E infatti l'ho lasciato la sera che è tornato. Sempre in quel mesetto in cui era stato via, mi sono avvicinata intimamente ad un mio caro e storico amico, che quando me ne sono andata di casa e non sapevo dove andare,mi ha offerto una camera a casa sua per un periodo. ho accettato l'ospitalità più per comodità che per altro, ma dopo un paio di mesi è scoppiato un sentimento e oggi conviviamo e abbiamo cominciato una relazione di coppia. Con lui ho provato quegli stimoli che mi mancavano nella mia precedente relazione e mi sento sessualmente molto più attratta e compatibile con lui. Tengo a precisare che io adoro quest'uomo e ho tutti i sintomi dell'innamoramento.
    Vengo al punto.
    Il mio ex, dopo essere stato malissimo un mesetto, ancora prima che io mi mettessi con quest'uomo, ha incontrato una ragazza, una con cui ha molto in comune e oggi, dopo soli 4 mesi di frequentazione, lei vive da lui in quella casa che ha praticamente ricostruito con me. E' da allora che sto male. C'è anche stato un momento che sarei tornata insieme a lui ma lui non mi ha rivoluta (forse anche perchè io ero tornata ma ero ancora molto confusa). Il mio ex dice che mi vuole bene ma che non possiamo essere amici adesso perchè lui non ha piacere di vedermi o senirmi.
    Io l'ho lasciato, e con molta decisione e risoluzione. Oggi sto con un altro, e nonostante questo ancora a volte mi sembra strano che non stiamo più insieme nè che non facciamo più parte l'uno della vita dell'altro... come se ci fosse qualcosa di sbagliato in questo. Come fa lui ad essere così risoluto? Come mai gli sono bastati tre mesi per impegnarsi a quei livelli con un'altra donna? Come è possibile che lui mi abbia dimenticato mentre io no? Come mai per adesso non vuole essermi amico, in quale fase è?
    Perchè se sto bene anche con l'uomo con cui oggi vivo, e spesso penso di non avere bisgono d'altro, il pensiero di aver fatto uno sbaglio mi tormenta?
    Come faccio ad andare avanti serena? in che fase sono io? sto prendendo in gior il mio attuale fidanzato?
    Io vorrei solo essere felice e andare oltre, ma senza lui sento che mi manca un pezzo.

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    1. Gentile lettrice...ammetto che le domande che pone sono davvero difficili, soprattutto perchè necessitano di provare a indovinare cosa passa nella mente di una terza persona (il suo ex), cosa che nè lei nè soprattutto io sappiamo.E già questa mia risposta, per quanto semplicistica,è applicabile a tutte le domande che pone su di lui.
      I perchè dopo "poco tempo" (esiste poi un tempo minimo?) si sia impegnato con un'altra a quei livelli(come con lei...confronto doloroso, i perchè la respinge e tutti gli altri, sono domande cui solo il suo ex potrebbe rispondere.
      Vorrei sicuramente precisare che, ahimè e ahilei anche,la vita che ha vissuto con lei e quella che sta vivendo dopo di lei sono periodi della sua vita differenti, in cui forse sono sorti nuovi bisogni ed esigenze che ora vengono soddisfatti in maniera differente.Più il tempo passa più la gente matura nuovi bisogni e nuovi desideri, anche a causa delle separazioni da una storia importante.Quindi è meglio lasciar perdere il capitolo "ex".Il dilemma diventa solo suo insomma: i suoi perchè, cosa l'aver "scoperto" queste cose ha provocato in lei, nel suo modo di pensare a se stessa,come donna(sostituita...)..ci sarebbe da chiedersi questo insomma:cosa spinge lei ora ad avere questi dubbi?la paura di non essere una donna amabile(mi "sostituisce" dopo pochi mesi)?pensieri irrazionali tipo "deve soffrire come soffro io altrimenti non era amore?".Anche le risposte alle domande sulla sua situazione attuale devono essere date in un contesto più ampio che abbraccia tutta la sua esperienza di vita e il significato che ha avuto quella storia, la separazione e le scoperte posteriori per lei.Se dovessi iniziare a risponde con certezza a questi suoi perchè beh...avrei un futuro come mago.Purtroppo le emozioni e i pensieri che possono essere validi per una persona, in base alle sue caratteristiche e alla sua vita tutta, possono non valere per gli altri,e non ci sono risposte emotive e comportamentali a situazioni di vita come una separazione applicabili universalmente a tutti..e si viva la storia col suo attuale compagno proprio in quanto una storia nuova, con emozioni nuove e bisogni nuovi:nessun confronto semplicemente perchè non si può confrontare un sentimento.

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  6. Salve..ho proprio bisogno di aiuto..sono una ragazza di 31 anni e sto vivendo la separazione con il mio ragazzo, dopo sette anni di relazione molto bella, e una lunga convivenza. Il nostro più grande problema era sicuramente la sua impossibilita' di comunicazione, in tutte le aree della sua vita, ed in particolare nella sfera affettiva. Sono senza fiato, perché dopo una lite lui mi ha allontanata dicendomi che deve stare solo. Chiaramente le spiegazioni che mi ha dato sono a dir poco scarse, e non vuole comunicare con me in nessun modo. Afferma pero' che non ci siamo lasciati, benché io abbia dovuto fare le valigie e benché non ci sentiamo ne vediamo da circa un mese! Non so cosa pensare, so solo che lui ha chiesto aiuto ed ora e' in terapia analitica. E' possibile, dopo un rapporto così bello (anche se con le sue turbolenze!) non aver lasciato niente nell'altra persona tanto da meritare il silenzio e quattro parole di spiegazione? Inoltre, cosa deve fare? Rispettare la sua richiesta di silenzio e' cosa giusta? Perché continua a dirmi che non ci siamo lasciati? Come può dirlo? Sono davvero disperata e confusa. Grazie

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    1. Gentile lettrice,anche a lei mi ritrovo a dire ciò che, in queste situazioni, dico a tutti:purtroppo non possiamo sapere i "perchè" di una terza persona,della quale io non conosco la vita psichica e le esperienze di vita e lei le conosce in parte.Quindi meglio riflettere sui nostri comportamenti, sulle nostre emozioni e sulle scelte che facciamo in base ai bisogni che ci motivano,dopo che abbiamo individuato questi bisogni.In altre parole,volendo essere un pò brusco,cosa la tratteneva ad un uomo che non sa nemmeno comunicarle ciò che prova per lei (o almeno così si capisce da ciò che scrive)?è un bisogno di attaccamento a tutti i costi e quindi "mi accontento" di un uomo che sta con me anche se non mi da molto?Io personalmente sono un grande sostenitore della comunicazione, dell'esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti sempre, quali essi siano:in una relazione in cui non vi è questa comunicazioni mi chiedo cosa l'abbia sorretta.Ma,tornando a lei e a se stessa,si chieda cosa lei ha bisogno,quali elementi la terrebbero legata a lui e quanto questi sono importanti.Allontanare qualcuno ma affermare di stare ancora assieme,senza poi dare spiegazioni, beh,mi fa venire in mente una modalità controllante un pò eccessiva (dovuta da?noi non lo sappiamo).Ma il punto, ripeto,non è lui ma lei:cosa la trattiene in questa relazione e cosa la avvicinerebbe a lui.Quali paure (?) si attivano al pensiero di "venire abbandonata"?quali sono i pensieri che lei fa su se stessa all'interno di un rapporto di coppia e che le hanno fatto passare in secondo piano l'importanza di una comunicazione emotiva,così essenziale in una coppia?
      Ovviamente,queste sono solo delle ipotesi che mi vengono in mente leggendo ciò che lei mi scrive:nei perchè che solo lei conosce,ci sono tutta la sua vita,tutti i suoi bisogni e tutti i suoi valori che non posso nè immaginare nè magicamente capire.
      Un cordiale saluto

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  7. Dunque,io e lui ci siamo lasciati da circa tre settimane dopo un anno e mezzo,dopo una convivenza e dopo un distacco iniziale (sn tornata da mia madre) ma stando ancora assieme,ci siamo lasciati di comune accordo x che entrambi abbiamo capito che come coppia nn funzionavamo piu,abbiamo deciso però di riprovare a conoscerci da zero perchè entrambi non vogliamo perderci del tutto,insomma provare a ricominciare come amici,lui in primis mi ha detto che per fare ciò ci vuole un distacco in modo che entrambi non ci vediamo piu come uniti come coppia,ma darci del tempo e ricostruire un rapporto e ci sta,dato che anche io sn ancora un pò scossa,le prime due settimane facevamo ancora sesso,poi ieri lui mi ha detto che nn sarebbe giusto perchè così nn saremmo davvero amici,mi ha detto che cmq sia entrambi dobbiamo riprendere in mano le vecchie amicizie e tutto,che lui ora si sta risentendo cn un pò di gente,io piu o meno faccio lo stesso anche se non è che abbia miliardi di conoscenze a differenza sua,io gli ho chiesto di essere totalmente sincero con me,di non farsi problemi a dirmi qualsiasi cosa e lui ha risposto di si,bene fin qui tutto chiaro,ora vi spiego di ieri che ci siamo chiariti su questo fatto,ci siamo visti da lui,ieri era di riposo,così sn andata li perchè dovevo prendereuna parte delle mie cose rinaste da lui,sono arrivata e inaspettatamente mi dice se andavamo a far un giro al centro commerciale,andiamo,ridiamo,sc herziamo,i siamo stati proprio bene e per la prima volta sembravamo davvero due amici,dopo tanto tempo si vedeva che così stiamo bene infatti lui in macchina mi dice "vedi è questo quello che voglio cn te,vederci ogni tanto e passare del tempo assieme",mi riaccompagna a casa e mi dice di vederci domenica cn una coppia cn cui uscivamo sempre,io dopo un pò gli scrivo che insomma sn stata bene e via dicendo,mi risponde che ora sta davvero bene e che delle volte è difficile capir subito le cose ma che poi col tempo sn piu chiare (intendendo me dato che al inizio non accettavo qst separazione) Così ho sentito questo amico x domenica e mi conferma,allora riscrivo a lui che x domenica è confermato tutto,non mi risponde e amen,scrivo la buonanotte e idem non mi risponde....
    Ora,io non lo faccio a posta e forse sarò anche stupida ma qnd fa così mi spaventa,mi sale l'ansia,ho timore che o forse sn le mie paranoie che mi portano a pensar male e mi costringo a farmi mille domande tipo Spero sia stato sincero con me e in tutto questo ci sia pura verità,beh se voleva non andavamo al centro commerciale,cosa devo fare?? mi posso fidare di lui per davvero?? E visto che ultimamente ci sentiamo davvero poco dite che è perchè ha davvero bisogno del distacco inizialmente? Come posso agire per capire davvero??? Illuminatemi please,devo trovare assolutamente un qualsiasi modo per capire x che io voglio fidarmi di lui,però sapete un pò di timore c'è sempre...

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    1. Gentile Alessandra devo ammettere che mi risulta un pò difficile capire se la sua preoccupazione sia relativa ad un fidarsi "come se" fosse ancora il suo ragazzo o fidarsi di questa persona in generale.
      Le "paranoie", come le chiama lei, che si fa ovvero i pensieri irrazionali (del tipo "aspettarsi qualcosa","interpretare i comportamenti e pensieri altrui in maniera negativa", ecc.)che la portano a stare male sembrerebbero quelli di qualcuno che teme di perdere una persona,un fidanzato/compagno e che difficilmente riesce a tollerare la frustrazione di "NON SAPERE" cosa l'altro fa, pensa, vuole.
      Forse lei si potrebbe chiedere se ha accettato davvero questa separazione o se in realtà, in queste frequentazioni saltuarie, scopo amicizia (secondo lui), non ci vede, anche inconsapevolmente, una possibilità per una rapida ripresa della vostra relazione.
      La possibilità di fidarsi le può essere data solo da lui ma solo nel momento in cui lei avrà fatto chiarezza con se stessa su ciò che prova e pensa in questo momento post-separazione e su cosa vorrebbe per sè e da lui.

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  8. Salve!
    Volevo condividere con lei una mia situazione, e sapere cosa ne pensate...
    Poco piu' di due anni fa inizio a frequentarmi per puro caso e senza interessi con una collega. A poco a poco dalla semplice amicizia, fatte di cortesie scambi di opinioni ecc..il legame diventa sempre piu' stretto e confidenziale, ci si vede quasi ogni giorno si passano tante giornate insieme...io comincio un po a calcare la mano, accarezzamento di gambe, massaggi ecc...che a lei fa molto piacere. dopo circa due mesi e mezzo, propongo a questo punto,considerato che il mio sentimento diventa piu' forte, la possibilita' di stare insieme...riusciamo anche a scambiarci dei baci(dopo aver tentato diverse volte), ma dopo un po lei si blocca e mi comunica che a me tiene tanto...ma al momento si sente bloccata...non riesce ad andare avanti nella relazione...a me la cosa ferisce molto...e dopo un tira e molla ci stacchiamo definitivamente...ci vediamo solo al lavoro,scambiamo due chiacchiere ed un saluto! Ora da qualche settimana, essendo che si e' fratturata il piede si e'fatta risentire e sono andata a casa sua(ci siamo visti,oltre il lavoro. l'ultima volta estate dell'anno scorso). A me provoca ancora quel sentimento...ma lei afferma ancora di essere bloccata, sapendo che a me tiene molto, ma non riesce ad andare avanti...mi chiede al momento di essere solo amici...io ho risposto che non riesco...e vorrei tagliare a mio malgrado tutti i contatti con lei...Voi che ne pensate? vi e' capitata qualcosa del genere? Come vi siete comportati? Come si riesce a ritornare amici dopo un legame che andava oltre l'amicizia?

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    1. Gentile lettore, devo ammettere che avrei ben poco da rispondere io personalmente come professionista.
      Non mi pare ci sia una "problematica" da parte sua o qualcosa che c'è stato e poi è finito e per la qualcosa si deve tentare di recuperare un rapporto.Mi sembra che la sua amica non abbia mai voluto iniziare nulla per chissà quali ragioni che non sappiamo e la domanda corretta potrebbe quindi diventare "perchè io -Luca- continuo a star dietro a questa persona quando evidentemente non ha alcun interesse ad una relazione più intima?" E qui potremmo venir sommersi da un mare di risposte che vanno dalla sua infanzia a sogni e ambizioni odierne ma nessuno è qui un indovino dunque nessuno meglio di lei saprebbe i perchè ed eventualmente agire di conseguenza.
      Cordialmente

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  9. Le sembra giusto che dopo una storia importante due persone che si sono lasciate restino "amici" in presenza di nuovi partner? Io sarei la nuova partner e non riesco a far capire al mio compagno che non tollero che mantenga contatti con la sua ex che lo ha fatto soffrire tantissimo, lui mi assicura che non prova più niente...ma loro mantengono una sorta di esclusività raccontandosi le loro vite...sono contatti scarsi ma a me sembra voler mantenere un cordone ombellicale...che ne pensa? Non esiste una sorta di rispetto verso i nuovi partner da pretendere?

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    1. Gentile lettrice il fatto che una relazione ci abbia fatto soffrire non significa che non si è amato la persona con cui si stava anche profondamente; tant è che lei parla di "storia importante" del suo attuale compagno.Come mai lei "non tollera" questi contatti?Mi verrebbe più da pensare che forse ci siano timori o insicurezze da parte sua che tenta di tener legato a se il suo compagno con una sorta di "iperprotezione" nei confronti della ex.Rivalità?Invidia?Competizione?Non saprei ovviamente;io dico sempre che se due persone riescono a mantenere il buono di ciò che è stato è sempre una gran cosa; vedere altro in questo tipo di relazioni forse ci dovrebbe far pensare che si attiva un qualcosa in noi, una minaccia, una paura, un bisogno inespresso e di cui non siamo consapevoli.
      Cordialmente

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  10. Non sono daccordo, io penso che una storia finita è finita, mantenere qualcosa di buono significa cambiare quello che è stato trasformarlo in qualcos'altro, ma obiettivamente secondo lei quanti ne sono davvero capaci? Forse deve passare tanto ma tanto tempo..Non pensa che nella maggior parte dei casi almeno uno dei due mantenga un desiderio profondo di tornare insieme? Sto parlando di una storia di amore vero, profondo e passionale, come si fa a credere che i due non ricordino più i momenti vissuti insieme!?! Non ci pensino più! Al di la delle insicurezze che io posso anche avere, il discorso che faccio io è di una sorta di RISPETTO, di sensibilità verso la persona che ami, come puoi stare con una persona e non fare di tutto per rispettare la sua sensibilità, per non offenderla?

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    1. Gentile lettrice, il mio è un punto di vista esattamente come il suo: nè giusto nè sbagliato ma condivisibile o meno.
      Per quanto penso che se due persone hanno un "amore vero, profondo e passionale" mi chiedo pure perchè sia finita sta coppia..Se lei ritiene per sè importante e una dimostrazione di rispetto l'assumere determinati comportamenti è ovvio che deve parlarne col suo compagno per capire se avete la stessa idea di rispetto e/o cosa lui pensa in proposito.

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  11. io non so se parlare d'amore sia giusto, ma ho da esporre uno strano problema che mi trascino dentro, qualche tempo fa ho conosciuto un ragazzo, con il quale abbiamo avuto una relazione durata circa 1 mese. Con lui aldilà del sesso, si è instaurato un rapporto confidenziale e di complicità che non mi sarei mai aspettata io ho 29anni e lui 27, ci conoscevamo già da prima eravamo amici, ma poi una sera abbiamo deciso di uscire insieme ed è scattato qualcosa, (forse se lo potevo evitare sarebbe stato meglio). la relazione è finita con un discorso tipico " forse è meglio chiuderla, non voglio farti soffrire, io sono uno stronzo a lungo andare le tradisco tutte, perchè non sono fatto per le relazioni stabili, sto sentendo anche altre ragazze, e tu sei una brava persona non ti meriti di soffrire, ma sei anche una persona speciale e io ci tengo a te, vorrei continuare il nostro rapporto di amicizia ecc ecc.. ma soprattutto vuole tenere questo rapporto di confidenza e complicità reciproca.
    Io non so quale sia la cosa giusta da fare, per lui non provo chissà quale sentimento, sono insicura però, gli voglio bene ma non posso dire di amarlo, è stato comunque sincero in quanto da subito ha chiarito la sua posizione specificando anche che si è sentito in dovere di essere sincero con me proprio perchè si è reso conto che non era giusto prendermi in giro, e che questo discorso in genere non lo fa mai ad altre ragazze perchè di loro ha poca importanza.. perchè lui nn si sente pronto ad affrontare una storia seria, ma che per me vorrebbe comunque esserci sempre e fare parte della mia vita. per ora provo rabbia, ma non verso di lui, ma verso me stessa e un sentimento di angoscia che mi fa avere paura per quello che sarà domani.

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    1. Rabbia e angoscia per?
      Se siete entrambi d'accordo che non c'è un sentimento che vi può legare al di la di un'amicizia meglio coltivare almeno questa nel migliore e più salutari modi possibili.
      Da cosa invece dovrebbero derivare queste emozioni negative?

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    2. ecco l'epilogo.. ero propensa per l'amicizia dopo che mi sono autoconvinta che se infondo una persona non mi ama io non la posso costringere ad avere una relazione con me, e così ho lavorato sul modo in cui cambiare un innamoramento in un'amicizia, per me è stato facile, ma per lui a quanto pare no. Siamo usciti come amici, e ci ha provato con me nuovamente poi è sparito. quindi a questo punto mi chiedo per quale motivo un uomo che fa un discorso simile deve poi ritrattare tutto?

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    3. Non se lo chieda.Viva la sua vita serenamente, facendo e vivendo esperienze che la facciano stare bene: questo significa, evidentemente, non avere più determinate relazioni.

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  12. salve..il mio ragazzo mi lasciato qualche giorno fa..ci siamo rivisti 2 giorni fa per parlare... siamo stati insieme pe 6 mesi, e
    personalmente non sono una persona che crede tanto nella amicizia tra ex..ma non riesco a capire davvero cosa devo pensare della sua richiesta di rimanere amici...
    io sono una ragazza di 19 anni e lui 24..

    so che lui è una persona insicura...dice di voler rimanere amici,di decidere io sul cosa farne di noi...se rimanere amici o sparire (che lo sparire e non sentirisi più per lui sarebbe più doloroso)..di averci creduto in noi...
    ma dice anche che non si può sarepere cosa può succedere nel domani...che come gli è già successo in precedenza con una sua ex può succedere di rimettersi insieme...
    dice di volermi semplicemente bene,di vedermi come una amica...di non pensare che per lui sia facile..
    ma anche detto che non è facile per lui avere amicizia con una ex (o cose simili)...
    dice che il suo cuore ha detto che ora è giusto cosi?...
    di tenermi tutte le cose che mi ha regalto quando stavamo insieme...
    di non sperare di tornare un domani insieme xke potrebbe anche portare sfiga...
    non so cosa devo pensare...non so se sia un pretesto per poter rilacciare il rapporto insieme poi un domani... :/ .
    non so cosa pensare...

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    1. Gentile lettrice.
      Anche a lei rispondo ciò che potrei rispondere a tutti: non esistono cose giuste da fare in simili situazioni che possano essere risolutive.
      Provi solo a pensare a ciò che LEI pensa possa farla stare serena in questo periodo e questo può significare un SANO egoismo e pensare solo a se stessa.
      Impariamo a rispettarci un pochino per non essere in balia dei modi di fare degli altri.

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  13. Ho 17 anni e mi sono innamorata di un amica. Ci eravamo appena conosciute, e subito è partito un certo feeling. Dopo 4 mesi di flirt ce stato il primo bacio. E da li è partita la nostra relazione.
    È durata un anno, è stato il mio primo vero amore, ed è finita perche lei voleva avere un ragazzo. Ma non riusciva a staccarsi da me.
    Dopo un periodo travagliatissimo, dove io stavo male, perche intanto stava anche con un altro. ma cmq ci trattavamp come se fossimo ancora insiemd, passavamo molto tempo insieme e facevamp ancora l'amore piuttosto regolarmente.
    Dopo 6 mesi cosi si è innamorata di nuovo follemente di me, e mi supplicava di tornarle assieme. Ma io dissi di no, molto stupidamente. Volevo solo farmela morire ancora un po' dietro.
    Io sono partita per le vacanze purtroppo. E lei si è passata un intera settimana in casa ad aspettarmi. Fino a quamdo ha visto le foto si facebook di uno che si era preso una cotta per me. Li ha reagito, è uscita, ha conosciuto un tipo. E da li è cambiata.
    Quando sono tornata era fredda, e non voleva piu vedermi. Almeno per un po' diceva che voleva disinnamorarsi di me, e che piu tempo stava con me e piu mi facevo strada verso il suo cuore.
    Ci è riuscita, non mi ama piu, ora non le importa piu molto di me. Vuole solo uscire con i suoi amici, e avere un ragazzo.
    Io mi sono fatta i complessi, perche oltre che ad essere partner eravamo anche migliori amiche. E io per lei ho dato tutto, e lei pure. Ma mi ha detto che il nostro rapporto (essendo due donne) è fragile. E che non ne vale la pena mettere tutto in gioco.
    Sono a pezzi
    Dopo

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    1. Gentile Chiquitita
      purtroppo dinamiche di gelosia all'interno di un rapporto etero- o omosessuale possono compromettere la relazione sia affettiva che d'amicizia. Talora perchè abbiamo delle aspettative che vengono disattese, altre volte perchè potrebbe interferire l'orgoglio o la paura.
      Devo precisare che a differenza di quanto sostiene la sua amica i rapporti fra due donne sono invece molto più solidi di altri e questo non lo dico io ma le ricerche in merito.
      Col passare del tempo se non si riuscirà a ristabilire un rapporto intimo affettivo, magari perchè l'altra propenderà per una relazione eterosessuale, potrete sempre provare a recuperare un'amicizia, se questa era sincera e disinteressata, e conservare entrambe il ricordo e l'affetto per ciò di più profondo che avete condiviso.

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  14. Credo che per rimanere amici, bisogna accettare i fatti e la delusione per quella che è.. dopo i vari passaggi di stati d'animo... ricordarsi dei buoni momenti vissuti e nonostante tutto è stata una persona speciale per noi

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  15. Gentile Dottore,
    leggendo i preziosi consigli che ha dato a tante persone, mi sono decisa a scriverle anche io, forse per avere un consiglio da un professionista o forse solo per essere ascoltata..
    Ho avuto una relazione non molto lunga con un ragazzo (lui 25 anni, io 27), il problema é successo "Dopo".. Dopo esserci lasciati per "Incompatibilità caratteriale a livelli estremi" a suo dire, ci siamo continuati a cercare, o io o lui, ci siamo anche rivisti, lui era in bilico sempre tra il ricominciamo e il cambiamento di idea, un anno intenso, io successivamente mi sono fidanzata e lui non ha mai smesso di farsi sentire, sempre dicendo che solo lui poteva capirmi, che solo lui poteva sentirmi come nessun altro. Dopo un pò di tempo in cui mi lasciai io, si fidanzò lui, ma nonostante questo continuaancora a farsi vivo, anche ricordando momenti intimi, dicendo che non potrebbe vedermi senza avere un approccio fisico ecc ecc e per questo rifiutando ogni mio incontro, io siccome lo amo e ho capito che mi sto facendo male, ho deciso di dirgli di lasciarmi il tempo di prendere atto della cosa e di lasciarmi passare questo sentimento per lui, dato che anche lui stesso diceva che dovevo convincermi che siamo incompatibili, lui non vuole però, dice che tanto non cambierà niente perché l'attrazione c'è, che vuole almeno solo amicizia, che ci tiene ma che non possiamo stare insieme perchè lo faccio impazzire caratterialmente, lo rendo matto, che lui non si è lanciato con questa ragazza, ma la sta solo conoscendo, insomma dice tutto il contrario di tutto... Una notte mi ha chiamato piangendo perchè gli mancavo.. Dicendomi che io sarei una rovina per la sua vita ?!?! Perché potrebbe perdere la testa sul serio.. Ora dice che non ho credibilità su di lui perchè sono incoerente, ovviamente lo sono, lo amo e ho tentato di rimanergli amica, ma ora ho capito che non riesco, lei cosa ne pensa? La ringrazio e mi scuso per la confusione. Valentina

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    1. Gentile Valentina,talora può capitare che una relazione, soprattutto agli inizi (e intendo anche vari mesi) sia sostenuta principalmente dalla passione e questa, spessissimo, sia attivata in larga misura dall'attrazione fisica/sessuale. Spesso le persone scambiano questa passione per amore e l'attrazione fisica per bisogno dell'altro.
      Non dico che questo sia per forza il suo caso ma è da tenere in considerazione. L'amore è un sentimento che se c'è ci permette di andare incontro all'altra persona, se davvero teniamo al rapporto.Da ciò che scrive sia il pensiero di questo ragazzo traspare più un bisogno fisico di vicinanza e/o sessualità da parte di quest'uomo nei suoi confronti. Ovvio più passa il tempo più la passione si riempie anche di sentimento "vero".
      Nell'incapacità di uno dei membri della coppia di definire una situazione -giocando al gatto col topo di fatto- ("mi manchi ma saresti la mia rovina ecc) probabilmente sarebbe meglio un allontanamento momentaneo fra queste due persone.
      Infatti se uno dei membri di una coppia ha i suoi particolari bisogni e le sue motivazioni che non gli fanno prendere una decisione circa il volersi impegnare in una storia e, peggio, ritiene che questa sarebbe un danno, a soffrirci è di certo l'altro membro che starebbe ad aspettare in balia delle decisioni altalenanti del primo...
      Meglio salvaguardare la propria serenità,soffrendo un pò ovviamente perchè il distacco fa male, ma parandosi da un eventuale sofferenza maggiore.

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  16. Una storia breve poi lui non vuole continuare e chiude. Rimane sempre in contatto, quasi tutti i giorni fino a che dopo una serata finita non proprio da amici, come stavamo provando a fare, lui sparisce. Quando si rifà vivo è per dire che nonostante gli piaccia, mi voglia bene non vuole una relazione con me e che quindi il tempo deve passare. è perlopiù lui che comunque continua a farsi sentire nei periodi successivi. Passano mesi in cui ci si vede per un corso e si parla del più e del meno. I contatti si intensificano nella preparazione di una gara quando mi chiede se possiamo allenarci a volte insieme. Ci provo per vedere la mia reazione ad un contatto un po' più frequente con lui anche se mi chiedo perchè non possa andare con altri. E questa amicizia un po’ cosi’ solo esclusivamente per allenarsi, mai per uscire a bersi una birra. Passa questa gara, e i contatti diminuiscono un po' durante l'estate e ci si vede un po' per correre insieme un po' per le gare che abbiamo.
    Quello che mi chiedo è perché ancora lui continua a piacermi e perchè questa situazione di stallo. Sono uscita anche con altri ragazzi ma sono storie che sono finite subito. Lui è li’, un’ amica mi ha suggerito di parlargli un po’ per sbloccare la mia situazione e mettermi l’anima in pace. C’è chi mi dice che devo cancellarlo perchè non mi porta niente di buono.
    A volte mi piacerebbe svegliarmi e vedere che possiamo essere perfettamente amici, altre forse sono più onesta con me stessa e visto che mi piace ancora penso se mai lui potrebbe tornare da me.

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  17. Una storia breve poi lui non vuole continuare e chiude. Rimane sempre in contatto, quasi tutti i giorni fino a che dopo una serata finita non proprio da amici, come stavamo provando a fare, lui sparisce. Quando si rifà vivo è per dire che nonostante gli piaccia, mi voglia bene non vuole una relazione con me e che quindi il tempo deve passare. è perlopiù lui che comunque continua a farsi sentire nei periodi successivi. Passano mesi in cui ci si vede per un corso e si parla del più e del meno. I contatti si intensificano nella preparazione di una gara quando mi chiede se possiamo allenarci a volte insieme. Ci provo per vedere la mia reazione ad un contatto un po' più frequente con lui anche se mi chiedo perchè non possa andare con altri. E questa amicizia un po’ cosi’ solo esclusivamente per allenarsi, mai per uscire a bersi una birra. Da qualche settimana ci siamo risentiti per correre. Quello che mi chiedo è perché ancora lui continua a piacermi sono in una situazione di stallo. Sono uscita anche con altri ragazzi ma sono storie che sono finite subito. Lui è li’, un’ amica mi ha suggerito di parlargli un po’ per sbloccare la mia situazione e mettermi l’anima in pace. C’è chi mi dice che devo cancellarlo perchè non mi porta niente di buono.
    A volte mi piacerebbe svegliarmi e vedere che possiamo essere perfettamente amici, altre forse sono più onesta con me stessa e visto che mi piace ancora penso se mai lui potrebbe tornare da me.

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    1. Anna ciò che ti sta accadendo in questo periodo è normalissimo ed accade spessissimo dopo una separazione fra due persone che vivono una relazione più o meno lunga e intensa. C'è questo "gioco" del tira e molla che ci fa illudere che possa ricominciare (per chi è ancora "più innamorato" rispetto all'altro) e che ci manda in confusione perchè si è, come dici tu, in una situazione di stallo: non si è più amanti non si è ancora amici.
      L'illusione che tutto possa ricominciare ci sarà sempre fino a quando il tempo,unico rimedio di queste situazioni, ci consentirà di superare ed accettare la separazione e ci permetterà di ricominciare a dare valore anche alle altre frequentazioni che ora non ci invogliano o crediamo siano insoddisfacenti (ovviamente!).
      I problemi nascono se dopo molto tempo dopo una separazione non riusciamo ad andare oltre e rimuginiamo su ciò che è stato e che potrebbe essere e non riusciamo a rimetterci in gioco e a donare la nostra fiducia nuovamente a qualcun altro.
      Quando le separazioni sono improvvise, come un fulmine a ciel sereno, la cura migliore per sè è allontanarsi, dedicarsi spazi e tempi per recuperare e "leccarsi le ferite" stando in quella sofferenza che è la cosa più normale che ci sia.

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  18. Ho 19 anni, sono stata lasciata dopo una storia di più di 3 anni con il mio primo amore (e, in un certo, senso, anche io ero il suo primo grande amore, visto che prima di me aveva avuto solo due storielle di 1-2 mesi). Eravamo molto uniti in tutto quello che facevamo, anche se lui spesso mi ha mancato di rispetto...Ma si vedeva che era molto innamorato di me...Ultimamente evidentemente il sentimento era svanito, lui ha detto che si rende conto di essere cambiato e non cercava più quella storia. C'è stato un po' di tira e molla prima di lasciarci definitivamente, ma ora sembrerebbe che sia finita...Per sempre non sarei sicura di dirlo, comunque è finita. Io lo amo, e non riesco a fare altrimenti, ma vorrei smettere, o almeno provarci...Il fatto è che lui ha detto che vuole esserci sempre in qualche modo, non vuole troncare del tutto i rapporti...E non lo voglio neanche io. So che per superare la fine di un amore cosi forse dovrei staccare completamente da lui, ma pensare che non siamo più insieme e pensare che, dopo tutto quello che abbiamo condiviso, lui non esiste più, sono due cose diverse. Io per un po' adesso non voglio vederlo, nè sentirlo troppo, ma sentirlo ogni tanto sì, perchè mi ricorda che in qualche modo lui c'è...Sbaglio? E' impossibile smettere di amarlo mantenendo anche solo un rapporto del genere, o posso provarci?

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    1. Cara "Gatta" io credo che il tuo sia l'atteggiamento giusto: mentale e comportamentale.
      Una storia di tre anni è sicuramente ricca di tante emozioni ed esperienze, positive e negative, difficili da "lasciar andare" assieme alla persona con cui le abbiamo condivise.
      Non esiste la regola del cosa fare in questi casi: ciò che pensi sia opportuno per te e ti fa stare bene è ideale (basta che non siano comportamenti pericolosi!!!).
      Prendersi del tempo ci aiuta a superare il colpo, a metabolizzare emozioni negative dovute alla perdita, a elaborare pensieri negativi che non sempre sono realistici (dai peggiori insulti che mandiamo all'altro al "non mi ha mai amato", "la mia vita è finita", "non posso stare senza lui/lei", "lo odio", ecc.); impariamo così a mantenere nel nostro cuore e nella nostra mente il ricordo positivo di quella persona, che nel bene e nel male ci è stata accanto, ci ha amato e abbiamo amato e abbiamo condiviso esperienze che ricorderemo con affetto.
      Dopo un fisiologico periodo di elaborazione che varia da persona a persona.
      Quindi sentiti libera di stabilire "le giuste distanze" da tenere con lui ora che il vostro rapporto deve diventare qualcosa di altro: allontanarti quando la fiamma si riaccende troppo e ti fa soffrire e riavvicinarti quando senti che invece la distanza è troppa e l'"affetto" (non l'amore) è a rischio.

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  19. Salve!
    Ho trovato questo sito per caso, girovagando in internet per capire se, come me, ci fossero "disperati" convinti che un giorno una persona tanto amata possa rientrare nella propria vita come qualcosa di diverso...una buona amica.
    Io sono stato lasciato 3 giorni fa dalla mia fidanzata, dopo 3 anni e mezzo di relazione, progetti di matrimonio e figli...tutto svanito. Lei soffre d'ansia e (secondo me) a tratti di depressione...per il lavoro principalmente. Mi ha lasciato dicendo che ora per lei c'è solo un grande vuoto che prende tutto, lavoro, hobby, tempo libero e, ovviamente, me. Vuole stare da sola, svegliarsi, lavorare, tornare a casa, dormire e di nuovo lavorare e così via.
    Dice di non essere sicura di amarmi o meno da un po' e di aver troncato perchè non ce la faceva più a far finta di nulla...io non ho dubbi che la cosa sia finita e non credo alle indecisioni in questo contesto.
    Ora mi trovo solo, senza la donna che pensavo sarebbe invecchiata con me...una bella persona che reputo importante e a cui vorrò sempre un bene dell'anima anche una volta svanito l'amore. Non la accuso di niente, sono consapevole che abbia fatto la scelta giusta e la rispetto per il coraggio: si soffre anche quando si lascia.
    Ad oggi sono convinto che quando io sarò "guarito" si possa tornare ad essere amici. Questo suo articolo caro Dottor Fischetti da questo punto di vista mi ha tirato su di morale.
    Speriamo solo di riuscire a rimettere insieme i pezzi della mia vita il prima possibile, perchè al momento mi sento nel buio.

    Saluti

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    1. Caro Matteo mi fa piacere che l'articolo ti abbia tirato su di morale.
      L'unica cosa che mi sento di dirti, peccando di presunzione lo ammetto, è di consigliare alla tua ex compagna di rivolgersi magari a qualcuno perchè, se il suo modo di vivere è effettivamente quello che descrivi, anche a me viene in mente che un piccolo tratto depressivo possa essersi insinuato nella vita di questa persona: quando, freudianamente parlando, ritiriamo la libido dai vari ambiti di interesse che la vita ci offre (hobbies, amicizie, amore, ecc) per riversarlo solo in uno che rischia di diventare ossessione può venire il dubbio che effettivamente si stia instaurando una depressione.
      Detto altrimenti: perdere interesse, soprattutto senza che riusciamo a darne spiegazione, nelle attività quotidiane non è mai buona cosa, senza aggiungere altro.
      Saluti

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