Questa bella "favola" l'ho trovata su internet e mi ha commosso abbastanza.
Mi ha fatto riflettere molto sulle possibilità che tutti abbiamo di poter amare incondizionatamente tutti, specie chi ci è vicino e, soprattutto, la possibilità di poter pensare liberamente e senza pregiudizi perchè non sappiamo chi fra coloro che ci sono vicini, in particolar modo, possono portare dentro di sè una sofferenza immensa perchè si sentono diversi ed hanno paura della solitudine..
Il Papavero
Il Sole è un contadino solerte che quando cambia coltura non avverte, egli ama ciò che è variegato e il creato lo vuole assai colorato.
Un di lontano voller colorar un campo di grano e semi diversi mescolò tra essi...
Una famiglia di Spighe vide nascere tra le sue radici un Papavero.
"Che strano?Cosa sei?" Dissero.
E il Papavero nel guardarsi intorno vedendo solo Spighe rispose:
"Sono una Spiga!"
Le Spighe cominciarono a ridere e il Papaverò restò interdetto chiedendo a se stesso:"Cosa avrò mai detto?"
"Quindi saresti una spiga?"
"Credo di si!"
Rispose ora meno sicuro.
"Voi siete Spighe e poichè sono nato tra le vostre "radici", cosa altro potrei essere, se non una Spiga?"
"Tu non sei una Spiga, sei un Papavero!"
Dissero con disprezzo gli altri.
Il Papavero si intristì e dentro se ne morì.
"Ma voi siete la mia famiglia?"
"In famiglia ci si somiglia e tu, seppur con noi intrecci radice, è la tua natura che ti contraddice"
Scese la Notte e il povero Papavero si addormentò piangendo. L'indomani mattina al sorgere del Sole un forte rumore prese a riempire l'aria e il campo di Grano fu interamente mietuto. Il Papavero non ebbe nemmeno il tempo di un ultimo saluto, le Spighe erano tutte sparite.
"Dov'è la mia famiglia?"
Chiese disperato al Sole.
"Anche se mi hanno accolto girandomi il volto, io per loro tanto amore porto."
"Lo so Papavero, in realtà non sono spariti davvero ma oggi è sparita la tua falsa identificazione in qualcosa che non ti somiglia, saranno sempre e sono la tua famiglia ma ora osserva bene questo campo che c'è chi davvero ti somiglia."
Il Papavero si guardò attorno ed ora che nel campo erano sparite le Spighe si ergevano al Sole alti e fieri un mare di Papaveri e nel loro cuore ci vide tanto amore. In quell'istante il Papavero capì di non essere solo e accettò la sua natura finalmente, nel cuore e soprattutto nella mente.
E il Sole disse:
"Il creato è una varietà di colore ma ogni sfumatura si chiamerà Amore, smetti di specchiarti in ciò che non ti somiglia, tu sei diverso ma questa diversità porterà la luce all'umanità. Il diverso altro non è che un colore dell'Universo."
Il Papavero chiuse gli occhi per un istante, le lacrime ormai lo sommergevano e quando li riaprì tutto era ritornato come la sera prima, le sue radici di nuovo intrecciate alle Spighe che continuavano a voltargli la faccia.Ma qualcosa era cambiato dentro di lui, il suo modo di identificarsi e di riferirsi alla Vita.Prese a crescere ergendosi fiero e le Spighe notarono il cambiamento e lo guardarono ammirate dicendo:
"In te brilla una luce davvero bella, tu non sei una Spiga sei un Papavero".
E il Papavero orgoglioso rispose:
"Lo so!Il diverso è un colore dell'Universo."
"Lorenzo ti è piaciuta la favola?"
"Mamma ma non credi che io sia grandicello per ascoltare ancora le tue favole?"
"Non si è mai abbastanza Grandi!"
Rispose la madre nel sorriso.
"Mamma e se io fossi stato diverso come il Papavero?Tu mi avresti girato la faccia come le Spighe?"
"Figlio mio io non ti avrei girato la faccia, perchè l'Amore guarda al cuore e non agli atteggiamente e non alle parole. L'Amore è intuitivo e comprensivo, è apertura mentale anche quando fa male, l'Amore abbatte le frontiere e le persone rende vere non bandiere, l'Amore è quella cosa che con la discriminazione mai si sposa. Io ti avrei amato anche se diverso fossi nato, saresti sempre il mio figlio adorato"
"Mamma io sono gay."
"Lo so amore mio."
Disse la Mamma abbracciandolo forte.
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