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domenica 2 gennaio 2011

La verità fa male..a chi?

Nel testo di una famosa canzone, la verità "mi fa male", quindi ci si assume la responsabilità delle proprie bugie, anche se, sempre nello stesso testo, viene anche avanzata la scusa del "nessuno mi può giudicare".
A chi farebbe male dunque la verità? A colui a cui viene detta una bugia o allo stesso che è colpevole di mentire?
Punti di vista, ovviamente. Nelle relazioni, di qualunque tipo, capita molto spesso di mentire, consapevolmente e non.
La domanda, ovvia, è perchè mentiamo.
Uno studio di qualche anno fa (Feldman e coll.) afferma che la gente mente perchè funziona.
Funziona, probabilmente, per salvaguardare un rapporto, per essere benvisto dagli amici, per ottenere favori da qualcuno e anche a lavoro; insomma, alle volte mentire potrebbe aiutare, fino a quando non si viene scoperti.
Tutti mentiamo: dalle innocenti bugie bianche, quelle fatte a "fin di bene" per intenderci, alle bugie ben più complesse e articolate, frutto di azioni di cui ci si pente e ci si sente colpevoli, con i conseguenti sentimenti di vergogna e colpa.
Mentendo pensiamo, spesso, di salvaguardare il bene dell'altro, di evitargli un dolore "inutile".
Spesso funziona e riusciamo a far tacere la nostra coscienza; migliora anche la nostra autostima, a volte, e il nostro senso di efficacia.
In effetti, se ci facciamo un serio esame di coscienza, stiamo salvaguardando noi stessi, innanzitutto.
A qualcuno sembrerà scontato ma mentire è un atto decisamente egoistico: voglio tenerti al sicuro da una sofferenza (desiderio manifesto di chi mente) ma, soprattutto, mi risparmio il dolore provocatomi dal senso di colpa nei tuoi confronti.
Se siamo onesti con noi stessi, molto spesso è questo ciò che accade quando mentiamo.
Alle volte è necessario, lo so; non dico che dovremmo diventare tutti onestissimi e impeccabili, sarebbe impossibile.
Ma almeno chiederci, ogni volta che mentiamo a qualcuno cui vogliamo bene, se davvero lo stiamo facendo per evitare una sofferenza a questa persona o a noi stessi.
Il "nessuno mi può giudicare" diventa una scusa di comodo se ci vanno di mezzo i sentimenti di un'altra persona.
Ricordiamoci cosa significa essere assertivi: saper riconoscere le proprie emozioni, i propri pensieri e i propri desideri e comunicarli agli altri onestamente e direttamente, assumentodoci la responsabilità delle nostre azioni ed emozioni.
E assertivi lo dobbiamo essere con noi stessi in primis: se il mentire calpesta i diritti della persona cui vogliamo bene (che sono gli stessi che abbiamo noi!) forse dovremmo chiederci se il nostro atto porterà vantaggio solo a noi ed analizzare attentamente le emozioni negative che proviamo e che ci porterebbero a mentire.
Molto spesso ciò che fa davvero male all'altra persona non è ciò che la menzogna nasconde ma il fatto stesso di mentire. Mentire per un presunto o, perchè no, certo "fin di bene" deve tenere in considerazione le conseguenze che potrebbero venire: dove ci sono le migliori motivazioni per un atto, spesso, è l'atto stesso ad essere causa di sofferenza.
Affrontiamo le nostre emozioni negative, abbracciamole e accettiamole, accettando con esse la possibilità di sbagliare che è parte della nostra natura imperfetta.
Evviva la bugia bianca detta veramente a fin di bene ma occhio a non diventare bugiardi patologici.
Nessuno ci può giudicare ma solo se siamo noi giudici onesti di noi stessi.
Essere onesti con se stessi e con le persone che ci sono vicine diventa il seme da cui nasce il bel fiore del perdono.

venerdì 24 dicembre 2010

Abbuffate natalizie, sensi di colpa e diete riparative...


Buone mangiate a tutti!
Perchè lo sappiamo tutti e, soprattutto, lo facciamo tutti: durante i periodi di festività si mangia tanto e di tutto!
Sarà perchè durante questi giorni di festa si è spesso in compagnia, sarà che il calo delle temperature ci costringe  a riscaldarci anche facendo sport mascellare, sarà che le prelibatezze delle festività natalizie sono tanto buone e irresistibili!
E un pò tutti ci concediamo di esagerare con il cibo, con i dolci, con i brindisi: insomma, pancia mia fatti capanna!
Ma ben venga se, grazie ad una ritrovata rilassatezza concessa dalla pausa lavorativa natalizia, riusciamo ad allentare lo stress anche grazie al cibo.
Questi giorni possono essere utilissimi per prendersi una pausa dallo stress lavorativo, fisico e psicologico, permettendoci di dedicarci a cose molto importanti ma spesso un pò trascurate, anche se non si vorrebbe: la famiglia innanzitutto, gli amici, il divertimento legato allo stare insieme e alla voglia di condividere piccoli grandi momenti di pace.
Ma quante volte, come ogni anno, ci ritroviamo ad esagerare con il cibo per poi dirci la famosa frase "dopo le feste mi metto a dieta"?
Buon proposito, specie perchè tecnicamente è il primo per l'anno nuovo!
Attenzione però alle diete riparative super restrittive che puntualmente giornali, tv, internet e chissà che altro ci propongono.
Ricordiamoci o se non lo sapevate prendetene nota che il nostro corpo è davvero una macchina perfetta e, in particolare per quanto riguarda l'alimentazione, ha una memoria formidabile!
Cosa intendo dire con questo? Un concetto abbastanza semplice che la macchina dell'economia sociale non rivela, immagino per questioni di "business": le diete lampo, diete magiche e miracolose che promettono di perdere tanti chili e in fretta, diete anoressizzanti, oltre che frustranti, sono assolutamente inutili.
Il metabolismo del corpo (la capacità delle cellule di bruciare e assimilare calorie) è un meccanismo intelligentissimo: bruciamo calorie fino a quando queste vengono immesse nel corpo attraverso il cibo e il nostro metabolismo "si adatta" alla quantità di cibo introdotta. Quindi, se mangiamo tanto per un lungo periodo ingrossiamo; se decidiamo di fare un'improvvisa e drastica dieta perdiamo peso...per qualche tempo!
Tutti avremo sperimentato il fallimento delle diete miracolose che vengono proposte.Perchè accade?
Come dicevo, il meccanismo del metabolismo è molto intelligente: quando si inizia una dieta particolarmente restrittiva da un giorno all'altro, le nostre cellule, semplicemente e in un modo meravigliosamente intelligente, rallentano il metabolismo! Questo vuol dire che sicuramente perdiamo peso ma solo perchè il corpo è come se fosse mezzo addormentato nella sua attività metabolica.
Questo lo capiamo nel momento in cui, soddisfatti del nuovo peso, riprendiamo a mangiare più o meno normalmente: non appena il quantitativo di calorie aumenta, il metabolismo cellulare "si risveglia", assimilando immediatamente tutto ed ecco il drastico fallimento della dieta appena terminata poichè, lentamente, iniziamo a riprendere peso.
Quindi due uniche soluzioni ai sensi di colpa causati da queste feste: continuare a "punirsi" portando avanti diete restrittive per tutta la vita, con la conseguenza di condurre un triste vita senza i piaceri del cibo oppure, già durante queste feste, mantenere un'alimentazione "sana" e, soprattutto, continuarla dopo le feste.
I sensi di colpa che generano pensieri negativi sulla nostra immagine corporea e, quindi, sulla nostra immagine personale e la nostra autostima, sostituiamoli con le immagini e i pensieri positivi che vivremo durante queste feste: prenderci cura di noi stessi, stare con la famiglia e gli amici, sorridere e vivere un senso di comunione con gli altri.

I consigli dunque:
1. Non esagerare eccessivamente con cibi iper calorici: dolci, condimenti ricchi di grassi, alcool
2. Non mangiare a tutti i costi fino a sentirsi male: è bello mangiare in compagnia ma è ancora più bella la compagnia stessa!
3. Verdure e frutta a volontà non devono mancare assolutamente fra le prelibatezze natalizie
4.Evitiamo i riposini appena dopo mangiato: meglio una bella passeggiata che aiuti a digerire
5. Dopo le feste niente diete drastiche: riduciamo il quantitativo di cibo e aumentiamo il consumo di frutta e verdura.Ricordiamoci che abbiamo un metabolismo che in quanto a "lotta per la sopravvivenza" ci batte!!
6.Godiamoci queste feste come meglio crediamo, con spirito predisposto verso gli altri e con il piacere di dedicare un pò di tempo a noi stessi e alle persone a cui vogliamo bene.
Cibiamoci di queste emozioni e facciamo ingrossare la nostra autostima piuttosto, assieme ai sentimenti positivi che possiamo sperimentare in questo periodo.

Colgo l'occasione per augurare a tutti un felice Natale.

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