Qualche giorno fa alla radio lo speaker parlava di questa dichiarazione rilasciata da Malika, questa giovane cantante uscita da non so dove.
Chiedo scusa a fan e appassionati ma ho un grave deficit di interessamento e quindi apprendimento di tutto ciò che è nomi di cantanti, pseudocantanti, attori, attrici, "amici" o "w-factor" uscenti/emergenti..
Non so se questa ragazza pensi davvero ciò che ha detto o se questo piccolo pezzo di intervista che ho colto non si inserisca, invece, in un discorso più ampio nel quale trova un altro significato ma poco importa.
Ho solo preso spunto da ciò che lei ha detto, non vuole essere un processo a Malika.
Insomma la ragazza asserisce che l'amore è come un piatto di cannelloni: una di quelle cose che quando siamo al ristorante la si può desiderare molto, la si desidera ardentemente e quando poi arriva la portata ci facciamo inebriare e catturare dal suo profumo, ci travolge e assaggiando questo piatto che tanto bramiamo ci facciamo dominare da esso, ne siamo catturati totalmente fino a quando - ed è qui che arriva lo spunto per me- siamo completamente saturi di esso, pieni, gonfi tanto che diventiamo indecisi sul fatto che lo volessimo davvero e iniziamo a "pastrugliare" nel piatto finchè del cannellone/amore non restano solo che briciole e avanzi.
Questo a grandi linee il discorso fatto dalla cantante che condivido nella prima parte anzi mi piace anche il paragone (sebbene preferisca la lasagna!!).
Pensare all'amore, al desiderio che ognuno porta dentro di sè di poter trovare quell'amore che lo "riempia", che soddisfi ogni senso perchè totale e totalizzante; il paragone col cibo ci sta: infondo si sa che si conquista anche prendendo per la gola!
C'è solo una cosa che non va, una cosa però a mio modo di vedere importantissima, premessa essenziale perchè "il piatto" sia sempre invitante: in questo confronto con i cannelloni il desiderio è unidirezionale.
In questo caso l'amore (che ormai sostituisco ai cannelloni) è stato cercato, voluto bramato sopra ogni cosa così che ci potesse soddisfare, riempire, saziare; abbiamo preso, voracemente e un pò egoisticamente...
Che significa questo? Nella realtà, nella vita di ogni giorno in cui affannosamente cerchiamo quell'amore che ci completi e ci sazi, dobbiamo tener conto di chi ce lo offre; imparare a prenderlo da chi ce lo offre il suo amore, spesso con lo stesso desiderio di essere ricambiato con lo stesso amore.
Uno scambio di portate insomma; se però ci ricordiamo che possiamo soddisfare i nostri bisogni grazie all'altro e non a scapito dell'altro!
Altrimenti, se trovato l'amore, abbagliati semplicemente dall'apparente soddisfazione del nostro bisogno, non lo curiamo, non lo corrispondiamo, non lo facciamo crescere assieme a chi ce lo offre, diventa qualcosa di statico e pietrificato; allora siam li a interrogarci su cosa farne e giriamo e rigiriamo quel cannellone nel piatto, guardandolo come qualcosa che non si conosce.
Amore invece è conoscere: conoscere e ri-conoscere il bisogno che abbiamo di amore; saperlo trasmettere all'altro affinchè possa, con il nostro aiuto, soddisfarlo; conoscere e ri-conoscere il bisogno di amore dell'altro, altrimenti il nostro è un bisogno egoistico e invece l'amore è condivisione, è gioire in due.
Se riusciamo in questo le difficoltà degli stalli all'interno della coppia possono essere superate; non subentrerà la monotonia della "minestra riscaldata" e ci potrà sempre essere opportunità per migliorare il rapporto, anche con un aiuto esterno.
E poi si potrà anche cucinarli assieme sti cannelloni, visto che fare alcune attività in comune è rafforzativo per la coppia!
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