domenica 16 dicembre 2012

Investire (male) nel "COACHING"




Voglio farmi voler male da tutti questi emergenti "coach" che si stanno diffondendo come un'epidemia nel mondo e nella cultura italiani da un pò ti tempo ormai e ancora di più negli ultimi anni.
Perchè in Italia non siamo contenti se non importiamo qualche cavolata dall'estero credendo di poterla infilare nella nostra società come se nulla fosse, senza considerare da dove proviene questa "novità" o per quale motivo è nata e si è sviluppata NON in Italia.
Quella del "coach" l'ho sempre ritenuta una figura dai contorni poco chiari, dalle attività poco chiare, dalla formazione (quale poi?) poco chiara.
Ma visto che la novità piace tanto, appena giunta in Italia, ecco fiorire scuole, master di specializzazione, corsi di alta formazione in coaching; manco fosse presente nella nostra cultura come solo la lingua latina può esserlo...
La suddetta figura, che non riesco nemmeno a chiamarla professione, aiuta a motivare, rafforzare, tirar fuori le potenzialità di una persona per aiutarle a dare il meglio di sè e da sè; ti traina, come una carrozza (da cui deriva il termine), ti incita come un coach (dello sport, in questo caso)...
In poche parole la gente butta dei soldi per farsi dire qualcosa tipo : "Dai ce la puoi fare!", "Non mollare!", "Credi in te stesso!"... e via dicendo di frasi fatte e scontate.
Ma si badi che queste cose invece passano per tecniche di comunicazione, tecniche di miglioramento dell'autostima e dell'assertività.
Nata per "aiutare" i manager NON italiani a esser più prestanti nel loro lavoro e con il loro team, la figura del coach si insinua a livello italiano in una cultura che nulla ha a che vedere con quelle estere; ma a noi piace copiare credendo di essere originali.
Facendogli travolgere dalle mode, soprattutto americane, stiamo accelerando la nostra vita sempre più, i nostri ritmi ne risentono e il nostro stress aumenta a dismisura: ecco perchè il coach riesce a prendere piede.
Perchè non sappiamo nè riusciamo più a dedicarci del tempo: un'ora.
Sembra un'eternità da inserire nelle faticosissime giornate che ogni giorno incontriamo; io so che non è così e che molto più di un'ora la gente riuscirebbe a trovare per sè e per il proprio benessere psico fisico.
E invece preferiamo la pappa bella e pronta: ed eccolo la il coach che, tipo commercialista, risponde alle nostre telefonate non appena la nostra ansia aumenta troppo ed è li pronto a dirci "Dai non mollare!Adesso passa sei forte!" o qualcosa del genere...specie nelle aziende, dove i dirigenti (ebbene si, manager significa solo dirigente....) sono così impegnati a impazzire dietro le loro scrivanie, a strapparsi i capelli o le unghie per chissà quali problemi (personali innanzitutto) e che prima delle riunioni devono sentire il loro coach per farsi dire "Mariano so che puoi farcela, io credo in te!": fattura a fine mese per questa chiamata di 30 secondi pari a duecento euro. Ma io avrò potuto fare la mia riunione egregiamente, incurante che il problema è al fondo, non situazionale....
E se ci fate caso, la maggior parte dei coach so tutti uomini quasi, di solito giovanissimi, bellissimi, tiratissimi e stiratissimi che nei loro curricula hanno anni e anni di formazione....e di anni ne ha tipo 23 e sono appena usciti da una facoltà di scienze della comunicazione, se esiste ancora; ok che l'abito non fa il monaco però.....
Lo so, è troppo riduttivo il mio ragionamento ma purtroppo vi ho assistito ed ho anche sentito interviste radiofoniche a queste figure che rispondevano a domande "serie", concernenti problemi veri, della gente con giri di parole assurdi senza che infine avessero detto nulla di significativo o di davvero  concreto e utile per migliorare la propria situazione.
Ma alle gente sta bene così: meglio avere un pò di gocce nella borsa o in tasca piuttosto che dedicarsi del tempo per CAPIRE cosa c'è che continua farci vivere male e quindi CAMBIARE.
La soluzione momentanea che può offrire il coach è assolutamente inutile se non risolviamo ciò che crea quei disagi, quelle incapacità ad affrontare le situazioni o i problemi lavorativi o qualunque cosa ci spinge ad "usufruire" dei consigli del coach.
Piuttosto che spendere soldi a vita meglio una psicoterapia come si deve e si risolve quasi tutto!!
Ho sentito addirittura che c'è anche un "love coach", uno che ti dice cosa fare se la tua storia va male.
Possibile che non abbiamo più voglia di vivere bene?
Può sembrare molto difficile e doloroso guardarsi dentro per capire da dove e perchè arrivano certi nostri modi di fare e vivere poco funzionali ma quanta soddisfazione può esservi nel riuscire a trovare il meccanismo che blocca l'ingranaggio e una volta rimosso riuscire a guardare e vivere la propria vita come NOI vogliamo e non come ci dice un altro?

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